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Samuèl ieri&oggi

Grazie alla nostra amica Annie Sparkes, una gentile signora di Bristol che fa la volontaria alla casa Luz de Alba; grazie a Betty la psicologa del ministero e grazie alla direzione della casa stessa, siamo riusciti a racimolare decine di foto e video di Samuèl, fatte dagli operatori che nel tempo hanno avuto a che fare con lui.

Erano tante e molto emozionanti da vedere, per questo ce le siamo coccolate un po’ noi, prima di rendervi partecipi. Il primo video mostra un baby Samuèl nel periodo tra uno e due anni.

Questo invece mostra un Samuèl già più grandicello, fino all’incontro con noi  🙂

Buona visione a tutti!

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C’è chi ci vuole vedere ridere felici … e chi mi ha detto espressamente che voleva vedermi piangere (come quando incontrammo MaPi per la prima volta) … sempre di felicità, ovviamente.
Spero di dare soddisfazione a tutti, ma sopratutto spero che vu’ infradici lo schermo anche voi!

Aggiornamento : 
Grazie a tutti, anche se tutte le vostre visite mi hanno fatto esplodere il database e ingrippare il provider, tanto che ho dovuto spostare il video su youtube :) 
Grazie a Valdarnopost che ci da voce dagli States alla Palestina e grazie ad AltroHost per avermi avvisato subito dei problemi tecnici.

L’Incontro

Buongiorno!

So che ieri sera stuoli di navigatori aspettavano impazienti un nostro articolo… ma sapete com’è, la famiglia cresce e gli impegni si moltiplicano!

A parte gli scherzi, ieri è stata una giornata un po’ movimentata, ora cercherò di raccontare i momenti più salienti.

L’incontro con Samuèl è stato ovviamente emozionante, lui sapeva già i nostri nomi, sapeva che arrivavano babbo, mamma e sorella e quando abbracciando il suo babbo lo ha chiamato Filippo, il babbo si è sciolto in un bel pianto liberatorio.

Poi però sono sorte le prime difficoltà, l’orfanotrofio dove è alloggiato non ci può ospitare per l’inserimento per mancanza di spazio, quindi siamo subito usciti al parco lì vicino, ma il caldo, l’emozione, il sole e il vento ci hanno presto stancati, anche Samuèl era a disagio. Quindi il resto del tempo lo abbiamo passato a cercare un posto adatto dove stare bene e conoscersi a vicenda, ma non è stato facile.

Ovviamente il momento peggiore è stato quello dei saluti quando lo abbiamo dovuto lasciare all’orfanotrofio (stillicidio che vivremo ancora per 2 giorni, almeno); gli altri amici anche molto più grandi di lui, sapevano chi eravamo, ci guardavano con un misto di forzata indifferenza e profonda tristezza, quegli occhi che ti dicono: e me? Quando mi succederà? è quello il momento in cui ti si spacca il cuore, lasci tuo figlio che hai appena conosciuto e lasci tanti figli che non sai se conosceranno babbo e mamma… ogni altra parola è superflua perché il senso di colpa nei loro confronti ti fa solo venire voglia di piangere.

Oggi probabilmente sarà più semplice, ci hanno dato il permesso di venire a casa con il bambino e quindi dovremmo essere tutti più rilassati, anche se in casa non abbiamo acqua, o meglio abbiamo acqua razionata per dei lavori all’acquedotto fino a giovedì sera (questo perché il comune di Arequipa  ci voleva mettere a nostro agio e farci sentire a Terranuova!).

Bene, adesso vi siete meritati un po’ di foto:

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Emozioni vecchie e nuove

Siamo ad Arequipa, Maria Pilar già dorme, le nostre cose sono state sistemate in casa (abbiamo preso un appartamento in affitto che documenteremo con la luce del sole), adesso non ci resta che aspettare domani mattina, quando incontreremo Samuel.

Fino a questo momento mi era sembrato di non essere partita affatto, dopo tutte quelle ore di volo trovare un posto così familiare da sentirsi a casa, riconoscere i luoghi, gli incroci, i giardini, sapere in quale via andare per comprare una cosa, riconoscere la chiesa parrocchiale… tutto faceva pensare che il viaggio ancora non era iniziato. Le emozioni vissute in questi posti sono state talmente grandi da creare un legame unico, di quelli che si può avere solo con i luoghi speciali dell’infanzia.

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Stamani poi quando siamo stati al DGA (Direction General di Adopcion) per il colloquio con la psicologa e l’avvocato che seguono il caso, beh, che dire, è stata una chiacchierata semplice e tranquilla, come fossimo a Prato dall’ente (sì mi ricordo che vi siete trasferite!), che si è conclusa con i complimenti a Maria per la bellissima medaglia di SORELLA MAGGIORE che portava al collo e i complimenti alla nonna che l’aveva confezionata. Ovviamente dicendo semplice e tranquilla non intendo dire senza significato, ci hanno spiegato bene quali sono le peculiarità di Samuel e cosa ci dobbiamo aspettare per domani affinché anche noi siamo preparati all’incontro; qui ti vogliono vedere bene in faccio prima di affidarti un loro TESORO (che i loro figli sono tesori i peruviani te lo dicono subito all’aereoporto mentre fai l’immigrazione con dei poster formato gigante… quindi occhio.. trattali bene).

Adesso però comincia il pezzo di strada nuovo, tutto da scoprire, città sconosciuta, figlio sconosciuto, adesso comincia il batticuore non più solo per i ricordi intensi dello scorso viaggio ma anche per l’attesa e la trepidazione per domani.

Buona notte!