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Para llevar

Stamani, visto che il sole inspiegabilmente si è fatto vedere piuttosto presto, abbiamo deciso di andare al parco de la reserva in Lima Centro per vedere los juego de agua; posto che avevamo già visitato con Maria e che ci era proprio piaciuto.

Ma dato che in questo viaggio non siamo fortunati con gli orari di apertura dei parchi… indovinate un po’… era chiuso!!! Apre solo di pomeriggio, da mercoledì a domenica (lo dico casomai qualcuno volesse farci una capatina), quindi siamo stati costretti a cambiare programmi.

Visto che eravamo in centro (si fa per dire) Immagineabbiamo preso un altro taxi e siamo andati in Pueblo Libre, la municipalità dove si trovava l’hogar di Maria e l’abbiamo portata a vedere la sua ex-casa, così abbiamo potuto parlare un po’ con lei di cosa sta succedendo adesso con Samuel e di cosa era successo con lei 5 anni fa. Ovviamente lei prima ha dato a vedere che neanche ci stava ascoltano e poi, dopo, a trabocchetto, ha fatto le  sue domande per vedere se eravamo veramente preparati, tranquilli, credo che abbiamo passato l’esame.

Per concludere l’escursione degnamente siamo stati a pranzo nel ristorante dove andavamo nei giorni di visita a Maria, il Bolivarian, dove, chiedendo una porzione intera di chicharron de pollo (bocconcini di pollo ritto con patatine, yucca e salsa n.d.r.) con dos platos para compartir por los niños ti portano due porzioni intere al prezzo di una (chissà forse devo migliorare il mio spagnolo!).

Allora ho dovuto sfoderare la mia frase preferita in un ristorante peruviano: para llevar! Sì perché quello che non consumi te lo porti a casa, qualcuno lo ha cucinato, tu lo hai pagato, perché sprecarlo?! E’ una cosa che abbiamo già fatto altre volte e lo abbiamo visto fare in tutti i tipi di ristoranti, più e meno eleganti e da qualunque tipologia di avventore, è proprio cultura. Le porzioni ai ristoranti sono sempre abbondantissime, non esiste il concetto di antipasto o portata principale, tutto quello che ti portano strabocca dal piatto, quindi per quale motivo buttarlo?

Quindi domani avanzi di pollo fritto e pasta con i broccoli di stasera e una tonnellata di riso di ieri … se qualcuno vuole venire questo è il menù!

Sabato al parco

E’ passata un’altra settimana; durante i giorni scorsi abbiamo tentato di fare una vita normale, alternandoci tra i compiti di Maria Pilar (che non sempre filano lisci), il mal di pancino di Samuèl (che non si sa perché arriva sempre nei momenti meno opportuni), la faccende di casa e le visite della psicologa. Stiamo aspettando che arrivi la sentenza di adozione così da poter fare il nuovo atto di nascita, ma la settimana di ambientazione finisce oggi, quindi ci vorranno ancora un po’ di giorni.

Abbiamo avuto tempo di fare qualche piccola escursione, anche se continuiamo a non capire gli orari di apertura dei parchi arequipeñi … sì perché domenica scorsa abbiamo trovato chiuso il parco di ponte Grau, ieri mattina siamo andati al parco di Selva Alegre (enorme e bellissimo, con tanta ombra e giochi per bambini), ma alle 11 era chiuso per manutenzione e i giardinieri ci hanno detto di tornare oggi … noi siamo rimasti un po’ perplessi ma non ci siamo persi d’animo, abbiamo cambiato destinazione: El molino de Sabandia.

Oggi pomeriggio invece, dopo un bel pisolino e relativa merendina, abbiamo preso un taxi (è un’esperienza che raccomando a tutti! una volta nella vita si devono provare questi brividi, per 5S/., circa 1,25€, vi fate scarrozzare da un quartiere all’altro della città, meglio che le giostre del perdono) e siamo tornati al parco di Selva Alegre.

Qui merita inserire un inciso circa la contrattazione con i tassisti; siccome è evidente che siamo stranieri loro tendono a sparare alto (la solita corsa con o senza psicologa peruviana che chiede il prezzo, l’abbiamo pagata il doppio); l’esempio più eclatante è stato proprio per andare al mulino ieri quando il primo tassista ci ha chiesto 45S/. e ci era sembrato caro, il secondo ce ne ha chiesti 25S/. ed abbiamo accettato (convinti di aver fatto un ottimo affare); mentre eravamo in macchina lui ha parlato con un collega che gli ha detto che ne doveva chiedere almeno 20S/. La cosa esilarante è stata il ritorno su un “tico” scarrettatissimo (vale davvero la pena vedere qui il tico tipico), incastrati come non mai, con Samuel e Maria Pilar che non ne volevano sapere di stare fermi… ma abbiamo speso solo 15S/. !!! La contrattazione è tutto!!!

Ci volevano proprio un paio d’ore rilassanti, per tutti, anche perché così Maria e Samuèl hanno potuto giocare insieme all’aperto, e anche i genitori hanno potuto spaparanzarsi su una panchina e godersi i pargoli mangiando un “buon” gelatino.

Le virgolette all’aggettivo del gelato sono d’obbligo perché qui proprio non hanno idea di come si possa preparare una qualsiasi cosa dal gusto dolce … dai pasticcini, alle torte, al gelato … una cosa che non si può descrivere! Meno male che domani è domenica e andremo a Messa, e la cosa bella della nostra parrocchia arequipeña (S.Michele Arcangelo in Cayma) è che fuori della chiesa si assiepano tutta una serie di bancarelle che friggono l’impossibile: papas, camote, churros … e noi assaggiamo tutto!!! Domenica scorsa non avevamo la macchina fotografica, ma domani la porteremo e documenteremo la ricca colazione post-omelia ( … e ci vole attro che le patatine fritte per reggere quell’omelia infinita … in castigliano!!!)

Buona Domenica a tutti, buona festa di Cristo Re dell’Universo.