Mobilità urbana

Stasera è l’ultima sera che passeremo senza Samuel. Quello che è successo oggi ve lo racconteremo in un altro momento; adesso per alleggerire un po’ il clima parliamo di mobilità urbana.

Sì perché da martedì a oggi abbiamo fatto diversi viaggi attraverso questa città, che è vastissima e vista dall’interno di un taxi sovraffollato vi garantisco che lo sembra ancora di più! Il tragitto tipico di questi giorni è stato: da casa nostra con anche la referente dell’ente (totale 4 persone) al centro per prelevare la psicologa (totale 5 persone), da lì alla casita hogar per prendere anche Samuel (totale 6 persone) per poi tornare a casa nostra; non vi dimenticate che il taxi normalmente è guidato da un tassista… quindi siamo stati anche in 7.

Il problema è: che tipo di macchina è il taxi usato? Un pulmino 9 posti? Un monovolume 7 posti? Un’ampia berlina 5 posti? Niente di tutto ciò. Nella migliore delle ipotesi abbiamo trovato una macchina omologata per 5 posti, il più delle volte piccole utilitarie modello vecchia fiat uno.

Tutta questa comodità al’interno dell’abitacolo è sempre coadiuvata da una colona sonora gentilmente offerta dal tassista, tipicamente sudamericana, e dall’impossibilità di aprire i finestrini perché l’utilitaria è all’altezza dei tubi di scappamento dei las combis che sbuffano nuvole nerastre per le salite della città. Non voglio addentrarmi nei dettagli di quante volte abbiamo rischiato la vita tra inversioni a U, sorpassi in salita e ingressi in incroci senza guardare segnali o semafori, altrimenti qualche nonno si potrebbe sentire male… infatti non metto alcuna foto di questo piccolo, insignificante dettaglio!!!