Semper Fedeli

Gli occhi dei bambini in orfanotrofio sono uguali a quelli di tutti i bambini, fino a che non scoprono cosa è stato sottratto loro (come Juanita). Privarli per legge ancora una volta di mamma o babbo è tortura.

Solo qualche giorno fa ho scritto un articolo che spiegava, partendo dai principi che hanno ispirato i legislatori, come fosse impossibile associare l’adozione di un bimbo abbandonato alla richiesta di soddisfare un bisogno di genitorialità da parte di coppie dello stesso sesso. Due uomini e due donne non restituiscono ad un bimbo abbandonato quello che il destino gli ha sottratto.

Ieri l’Unità, un altro giornale di sinistra, storico organo del partito comunista, rinato dalle ceneri della testata fallita nonostante i finanziamenti pubblici, ha riportato l’intervista alla senatrice Valeria Fedeli.
In questa intervista la senatrice ci informa che ha presentato un ordine del giorno sempre nell’ambito dell’A.S. 2081 (cioè la legge che anche la Cirinnà vorrebbe misconoscere) dove si “impegna il Governo a valutare l’opportunità di modificare, entro il 2016, l’intera disciplina relativa al diritto del minore alla famiglia di cui alla legge 4 maggio 1983, n. 184, consentendo alle coppie composte da persone dello stesso sesso l’accesso, oltre che all’adozione in casi particolari di cui all’articolo 44, comma 1, lettera b), anche all’istituto dell’adozione piena e legittimante di cui all’articolo 6, nella consapevolezza che il ricorso a tale istituto si configura quale unico reale strumento di contrasto all’utilizzo della pratica della maternità surrogata;
ad adoperarsi, altresì, nel novellare la predetta legge 4 maggio 1983, n. 184 al fine di rendere accessibile l’adozione piena e legittimante di cui all’articolo 6, in aggiunta alle coppie dello stesso sesso, anche alle coppie stabilmente conviventi, nonché ai singoli, provvedendo contestualmente ad una semplificazione e ad uno snellimento della complesse procedure ivi previste.”

A firma Fedeli, Cantini, Mirabelli, Maturani, Puglisi, Pagliari, Mattesini e De Biasi si sta chiedendo al governo di commettere un’atrocità nei confronti di tutti quei bambini che hanno già subito la più feroce delle violenze: quella di vedersi strappare, qualunque sia stato il motivo, i propri genitori naturali.
Al solo scopo di scavalcare la legge Cirinnà, ormai impantanata in Senato proprio a causa dell’articolo sulle adozioni, questi senatori si stanno portando avanti con il lavoro, avviando una procedura di modifica ad un istituto che, Cirinnà o no, utero in affitto o no, renderà di fatto possibile che un bambino venga in futuro privato di una madre o di un padre.
La motivazione che ha mosso i loro cuori è l’ennesima puerile e penosa menzogna che la Fedeli sintetizza: “35.000 bambini “fuori famiglia”, malgrado tantissimi adulti esprimano un desiderio di assumersi oneri ed onori di una genitorialità che non può essere soddisfatta “naturalmente”, sono molto più che un numero: rappresentano una responsabilità enorme per tutti noi.”

Questa vergognosa travisazione della realtà, questo tentativo di strumentalizzare i bambini nelle case famiglia è indegno. Essi sono collocati in affido perché i genitori ci sono, i nonni ci sono, gli zii ci sono, ma non sono in grado di garantire la loro corretta assistenza, non sono lì per essere adottati. Sono lì per essere reinseriti nella loro famiglia di origine!
Ed ecco che si sta per prefigurare di nuovo la grande bugia, come quella dei centomila figli di coppie omosessuali.
No cari senatori, non ci siamo, stavolta non ci coglierete alla sprovvista, vi teniamo il fiato sul collo e vi inchioderemo alle vostre responsabilità.

La legge sulle adozioni, fatevelo dire da chi ne ha fatte due, è buona così com’è.
Pensata e già adeguata alle norme internazionali poco prima del 2000 dall’allora ministro Turco. Se è perfettibile, non lo è certo nella direzione che indicate voi.

Perché agli antipodi della perfezione c’è invece la gestione e l’amministrazione, la burocrazia farraginosa portata avanti da funzionari disinformati e svogliati ed un sistema giudiziario fatiscente che ad oggi, a decenni dalla chiusura degli orfanotrofi, non si è dotata di un registro nazionale dei bambini adottabili perché (in Italia, nel 2016) i tribunali dei minori non hanno ancora gli schedari informatizzati. Probabilmente i problemi stanno in ben altri posti, piuttosto che nella legge che già garantisce il meglio per un bambino abbandonato, cioè una madre ed un padre.

A tal proposito, oltre a sottolineare che le coppie omosessuali non servono a salvare nessun bambino dell’abbandono, perché noi famiglie aspiranti adottive, siamo già in esubero di dieci ogni bimbo, vorrei sottoporvi queste domande: come può un legislatore far coincidere i principi che incardinano la convenzione dell’Aia e l’adozione a single e a coppie omosessuali?

Piuttosto si domandassero come mai da quando c’è Renzi e Silvia Della Monica al Cai, cioè da due anni, non si riunisce il consiglio direttivo. E Simone Pillon lo sa bene, facendone parte. Si domandino, la Fedeli e la Mattesini, come mai dal 2011 non vengono erogati rimborsi a chi si fa carico delle spese delle adozioni all’estero.

Questi fanno smettere di funzionare le cose e poi ci vengono a raccontare che le leggi non funzionano.
E che la soluzione sono loro, le loro modifiche e le coppie omosessuali.
Ci prendono un po’ troppo in giro per i miei gusti.

Dov’è il ripristino della condizione originale perduta?
State annaspando nelle vostre menzogne da così tanto tempo da crederci e vi siete incistati in problematiche inesistenti.
35000 bambini fuori famiglia non hanno alcuna attinenza con le adozioni. Sono bambini in casa famiglia ma non in stato di abbandono.
La lungaggine nella gestione delle adozioni, in Italia è dovuta, come ho detto, alla condizione fatiscente in cui versano i tribunali dei minori e all’estero dalle procedure estere che nessuna legge italiana, per quanto ideologica la possiate partorire, risolverà.

Cosa pensate di poter fare con una modifica della 184?

Relazionate piuttosto su che fine hanno fatto i 5 milioni di euro stanziati nel 2015 per la Cai, mangiati da un apparato diventato disfunzionale e ridotto all’inutilità.

Volete tutelare i bambini? Per cortesia, non toccate assolutamente più niente, men che meno la 184, che è a completa garanzia dei bambini.
Non delle famiglie che aspettano. Il figlio non è un diritto.

Pensiero Profondo Written by:

Pensiero Profondo è un calcolatore gigantesco programmato da una razza di esseri superintelligenti e pandimensionali per trovare "la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto". Dopo sette milioni e mezzo di anni di elaborazioni, Pensiero Profondo fornisce la Risposta alla Domanda fondamentale. La risposta è 42, argomentando come segue: "42", in realtà, è una risposta buona quanto un'altra. Il vero problema è: qual è la Domanda fondamentale? Nessuno, infatti, si è preso la briga di fare al megacomputer la Domanda giusta...

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