Sarà ancora possibile dire MAMMA&PAPA’?

In un mondo dove l’adulto sano e produttivo è diventato il centro di gravità del diritto e delle legislazioni, in un mondo che tiene sempre meno in considerazione l’essere umano in quanto tale e che lo classifica come eliminabile se inutile, senza voce o incapace di manifestare la propria volontà, è estremamente pericoloso dichiarare che i bambini hanno diritto a vivere con la loro mamma ed il loro babbo e che questo diritto deve conseguentemente riconoscere LA famiglia come quella composta da un uomo e da una donna.
Oggi c’è la tendenza a voler negare questa realtà che è più vecchia delle leggi. Tanto che la costituzione più bella del mondo, la nostra, la RICONOSCE, non crea, non istituisce, non inventa, RICONOSCE la famiglia.
Una realtà più vecchia delle religioni e anche più vecchia della storia … sí perché la famiglia esisteva sicuramente da PRIMA che gli uomini imparassero a dipingere sulle pareti delle grotte, altrimenti non saremmo qui no?
L’evoluzione dell’umanità ha infatti avuto luogo grazie al fatto che le società si sono sviluppate abbracciando la legge naturale, che impone la diversità sessuale alla base della filiazione.
Su questo principio, immanente e immutabile si basa il concetto che anche lo sviluppo corretto di un bambino, benché sia oggettivamente possibile nelle più svariate condizioni, trovi il suo luogo elettivo tra le braccia dei genitori che lo hanno generato. Genitori intesi di mamma e babbo, maschio e femmina, scusate l’ovvia ripetizione ma a questo ci stanno portando, a dover specificare che per fare un figlio sono necessari un uomo-maschio e una donna-femmina.
Se infatti la legge dello stato definisce dei momenti in cui la vita di una persona cambia: a 6 anni siamo pronti per andare a scuola, a 18 siamo adulti eccetera, la scienza non ha mai rilevato soluzione di continuità dal concepimento alla morte di una persona.
Anzi esistono tutta una serie di fasi contigue l’una all’altra che fanno parte di un processo di crescita, sviluppo e maturazione che non si possono puntualizzare in istanti precisi della nostra esistenza per cui ieri ero nella pubertà e oggi sono nella adolescenza, ieri ero immaturo, oggi sono capace di prendermi le mie responsabilità.
Proprio per questo, se per l’incipit della vita è necessaria la presenza di un uomo e di una donna, è più che ragionevole supporre che anche per la crescita e lo sviluppo di un bambino siano necessari un uomo e una donna, meglio se lo stesso uomo e la stessa donna. Per quanto questo sia possibile.
Perché la legge naturale ci mette sotto gli occhi una realtà che la nostra intelligenza dovrebbe comprendere al volo: un bambino ha diritto di crescere nella diversità biologica che lo ha generato.

Per affrontare questi temi e tanti altri, giovedì 17 settembre ad Arezzo ci sarà la conferenza dell’avvocato Gianfranco Amato, presidente dei “Giuristi per la Vita” e fondatore dell’associazione “Scienza e Vita”

Arthur Dent Written by:

Sono un normale essere umano, un giovane che viene trascinato in giro per la galassia da un amico, rivelatosi un alieno in un momento quanto mai provvidenziale: infatti, pochi istanti prima che la Terra venga disintegrata per fare posto ad una superstrada spaziale, riesco a salvarmi facendomi dare un passaggio da un'astronave Vogon. Questo lungo giro per la galassia non mi cambierà nel profondo del mio animo, gentile e innocente, ma mi insegnerà almeno a sapere sempre dov'è il mio asciugamano.

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