San Giovanni non vuole inganni

Alla casa del popolo di San Giovanni Valdarno, qualche decina di valdarnesi si è riunita per ascoltare la Senatrice Cirinnà, scesa nella provincia a raccontare il testo della sua legge condito del solito buonismo e della solita ideologia in salsa ambiental-femminista. 

L’invito è partito dal neocostituito gruppo Giovani Democratici di San Giovanni e da Valentina Vadi, membro del consiglio regionale toscano.
Dopo i saluti di rito e l’introduzione, Nicola Vasai ha iniziato con le domande, alcune anche tese a scoprire un po’ cosa ne pensasse “Moniha” del burrascoso iter che la legge aveva percorso fino ad oggi.
Niente, tutte le domande riguardo alle questioni costituzionali e che potevano far capo alle infrazioni al regolamento del senato sono state evase, accusando, Schifani, Giovanardi, tutti i “fratelli coltelli” dell’NCD, i “traditori” del movimento 5 stelle (brandendo in aria il cellulare in ricordo dell’SMS della discordia).
Insomma secondo la senatrice la legge s’aveva da fare e la s’è fatta. Finalmente. Nonostante lo stralcio dell’articolo 5 al quale tanto teneva.
«Già, ma non aveva detto che avrebbe smesso?!» accenna il moderatore «Avrebbero voluto farmi smettere!» risponde lei, ma noi ce lo ricordiamo il giuramento fatto sui cagnolini, che ci sarebbe stata la stepchild adoption, e che in alternativa la senatrice si sarebbe dimessa. Saranno anche cose che si dicono, ma questa classe politica ha una particolare attitudine a farsele uscire di bocca un po’ troppo spesso per poi, puntualmente, ritrattare.

Durante il suo intervento ci ha spiegato per filo e per segno come l’istituto delle unioni civili sia dedicato esclusivamente all’unione di persone dello stesso sesso, distinguendo in alcuni punti salienti (secondo lei) questa unione da quella dedicata alle coppie eterosessuali, cioè il matrimonio.
Contemporaneamente però si è espressa più di una volta in favore della completa equiparazione dei matrimoni per entrambe le tipologie di coppie … anzi, per le tre tipologie di coppie: una donna e un uomo (sia mai che si percepisca maschilismo a mettere prima l’uomo); un uomo e un uomo; una donna e una donna.
Interessante anche percepire come in realtà questa equiparazione, a meno dell’adozione, sia in realtà già un dato di fatto, in quanto, parole testuali, “due uniti civilmente possono godere di ogni diritto riservato ai coniugi, anche il congedo matrimoniale”, che continuerà a chiamarsi tale in modo da iniziare a scavare il solco “culturale” nelle menti medievali e oscurantiste di coloro che si ostinano a vedere una differenza tra una coppia uomo/donna, seme della famiglia e una qualsivoglia altro tipo di unione.

Comunque la legge continua il suo iter spedita come un razzo, spedita come chi ha da scappare, veloce e silenziosa come chi non vuole farsi vedere. Entro la prima metà di maggio sarà incardinata l’approvazione alla camera, dopo l’esclusione di tutti gli emendamenti presentati dai deputati, anche del PD, così che con una veloce copertura di fiducia (ormai il bomba ci ha preso la mano) si volerà al Quirinale per quella che ormai è considerata una semplice formalità.

Con questo avremo messo l’Italia al passo con il resto d’Europa. Ma ancora non è finita, la Senatrice si è successivamente lanciata in una digressione su quella che secondo lei è ancora una questione da dirimere. Il nodo che l’aveva vista scegliere l’alleanza con i pentastellati invece che con i membri della maggioranza dell’NCD: l’adozione. E stavolta non parla di stepchild adoption, ma parla di vera e propria modifica alla legge 184 perché (udite udite) in Italia ci sono tantissimi minori in stato di abbandono. Ben quindicimila! E la legge italiana è vecchia e retrograda, mannaggia! Poco importa che figure come quelle di Carlo Casini o di Livia Turco, che ci hanno lavorato nella stesura e nelle successive modifiche, ne parlino come di una legge che il mondo ci copia, tanto è completa. No! La Cirinnà deve sparare la bufala del povero nonno di 65 anni che non riesce ad adottare il nipote di un anno, rimasto orfano dopo che il figlio è morto. Poverino.
Peccato che la legge 184 parli chiaro in questo caso, infatti i nonni non possono adottare i minori, ma possono prendersi cura dei nipoti quali figure sostitutive dei genitori qualora la loro seria e comprovata disponibilità in tal senso venga accertata dal Tribunale per i Minorenni, così da escludere la dichiarazione di abbandono del minore.
Cosa significa?
Significa che anche se i genitori esercenti la responsabilità genitoriale sui figli, li abbiano abbandonati, la disponibilità dei nonni di prendersi cura dei nipoti fa sì che venga impedita la dichiarazione di abbandono dei minori. Figuriamoci se sono morti.
La Suprema Corte ha ricordato che è specifico ed espresso diritto del minore, come stabilito dall’art. 1 comma I della L. 184/1983, quello di crescere ed essere educato nella propria famiglia : i nonni, infatti, rientrano nella nozione di “parenti” tenuti a provvedere all’assistenza morale e materiale del minore in mancanza, o per l’inidoneità, dei genitori.
Per famiglia, si devono intendere anche i nonni materni o paterni, i quali saranno valutati da parte del Tribunale circa la loro idoneità a provvedere all’assistenza ed alla cura dei nipoti. In tal caso essi dovranno prestare, in via non transitoria, le cure necessarie ai nipoti e dovranno farsi carico degli obblighi di mantenere, educare ed istruire i nipoti.
Altrimenti, qualora l’eventuale affido dei nipoti ai nonni venga giudicato come inadatto al loro normale sviluppo psico-fisico, allora ricorrerà la situazione di abbandono del minore e si dovrà procedere alla dichiarazione dello stato di adottabilità.
L’importanza dei nonni materni o paterni nella vita dei nipoti è stata anche recentemente sancita dalla riforma del diritto della filiazione: sia con il diritto del minore a intrattenere rapporti significativi con i propri ascendenti, sia con l’introduzione dell’art 317-bis c.c. che prevede, un vero e proprio diritto dei nonni di mantenere rapporti significativi con i nipoti minorenni.

Evidentemente, mi viene da dire, il tribunale dei minori deve aver stabilito che quei nonni non erano adatti, ma non certo per l’età, come sottolineato dalla senatrice.
E’ curioso come da parte dell’intervenuta ci sia una netta distinzione tra i giudizi saldi ed inopinabili dei giudici che sarebbero chiamati a sentenziare sulle stepchild adoption o dare giudizi di abilitazione all’adozione per gli omosessuali, mentre gli stessi tribunali dei minori diventano inaffidabili sulle attuali sentenze, applicate con le leggi vigenti.

Ovviamente anche il numero di minori sparato come “in cerca di famiglia” è solo più di dieci volte superiore al dato reale. Un famosissimo documento del parlamento italiano della primavera del 2015 riporta al numero stimato di 1300 i minori in affido che sono anche dichiarati adottabili, gli altri “quindicimila” (anzi per la verità più di trentamila) cercano di tornare in famiglia, sì, ma nella loro, non certo in un’altra, men che meno in una composta da single o da omosessuali.

Verso la fine della conferenza, visto forse anche il pubblico compiacente al quale ha strappato qualche applauso, si è sbilanciata azzardandosi a dare un giudizio sulla legge 40 ed sulla legge 184, dichiarandole discriminatorie, in quanto la prima sarebbe frutto di una cattiva produzione da parte del legislatore, il quale l’avrebbe scritta mostrando il fianco a tutti gli attacchi da parte dei tribunali italiani ed europei. Trascurando il fatto che quella legge non fu approvata ponendo la fiducia, come la sua, ignorando completamente che la resistenza ad un referendum popolare abrogativo avrebbe sancito che il popolo quella legge la voleva, lei ha detto che avrà vita breve anche nella sua parte residua. Non adesso, non ancora, l’Italia è un bruttissimo paese arretrato nel quale le persone non si fanno educare facilmente dall’ideologo di turno, quindi ci vorranno molti anni ancora prima che si possa finalmente approdare alla “surrogazione di maternità etica”, come la ama chiamare lei.

D’altronde utero in affitto e tratta di neonati fa brutto a dirlo quasi quanto a farlo.

E la 184 è discriminatoria perché «Diamine, ma ci siamo accorti che la 184 è fatta per le coppie sposate?!? Ma siamo impazziti?! E una vedova? Che cosa dovrebbe mai fare per ottenere un bambino?». Probabilmente la risposta toscana per “Moniha”risulterebbe troppo volgare e violenta, se la scrivessi non credo che potrei pubblicare il resoconto di due ore buttate via ad ascoltare tante menzogne.

Infine però un paio di soddisfazioni ci sono state, la prima è che dopo le mie domande che l’hanno fatta scoprire come una che farebbe adottare i bambini anche ai cani, prodotti con qualunque tecnica di fecondazione artificiale il mondo ci conceda, è calato il gelo nella sala e nessuno ha osato fare altre domande. La seconda è che le istituzioni, presenti nel sindaco di San Giovanni Valdarno e nella vicesindaco di Montevarchi, si sono ben guardate, anche dietro invito del Vasai, a portare i loro saluti.

Forse forse che certe storture puzzano anche ad una parte del PD che si scopre un po’ più medievale ed oscurantista di quello che credeva di essere?

Arthur Dent Written by:

Sono un normale essere umano, un giovane che viene trascinato in giro per la galassia da un amico, rivelatosi un alieno in un momento quanto mai provvidenziale: infatti, pochi istanti prima che la Terra venga disintegrata per fare posto ad una superstrada spaziale, riesco a salvarmi facendomi dare un passaggio da un'astronave Vogon. Questo lungo giro per la galassia non mi cambierà nel profondo del mio animo, gentile e innocente, ma mi insegnerà almeno a sapere sempre dov'è il mio asciugamano.

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