Non è un paese per bambini

E' la conclusione alla quale giungo dopo gli ultimi fatti di cronaca: l'Italia e, per quello che ne so, anche buona parte del resto del mondo, non è più un posto per bambini.
Di questa cosa ne avevo avuto sentore già in estate, quando era stato sollevato il polverone riguardo alla possibilità o meno di escludere i bambini dalle strutture ricettive, a discrezione dei gestori. Le persone giustamente non si possono escludere in funzione dei loro gusti sessuali, ma i bambini sì perché disturbano, sono maleducati, fanno chiasso, piangono la notte, necessitano di passeggini e quant'altro possa ingombrare scale, passaggi, bagni eccetera.

Lo scandalo è evidente poichè certi luoghi cosiddetti "no kids" invece di essere chiusi per inadeguatezza strutturale (e mentale) alla ricezione del pubblico, sono addirittura considerati di lusso e di gran moda. Insomma, fa figo! Per il ristorante o il villaggio turistico, attaccare il cartello "io non posso entrare" con disegnata una carrozzina, garantisce il pienone di adulti radical chic da spennare con prezzi ben al disopra di quello che una coppia con il minimo sindacale di prole potrebbe comunque permettersi. In effetti, con certi prezzi, potrebbero fare a meno del divieto.

Il tutto ovviamente condito con la beffa della precisazione, arrivata il 3 agosto da parte dell'on. Brambilla, che afferma che cani e gatti devono poter entrare ovunque: negozi, ristoranti, supermarket eccetera.

Negli ultimi giorni la cronaca ci ha informato di fatti ben più gravi: mentre a Roma si recita la farsa chiamata "Conferenza della famiglia", uno spot elettorale per il governo, goliardicamente aperta dalla Boldrini e dalla Boschi, i diritti dei figli e dei bambini vengono calpestati dalla magistratura.

Due notizie, una più agghiacciante dell'altra rimbalzano in rete, ma solo sulle pagine degli addetti ai lavori, come se ci fosse una tendenza a tenerle sotto traccia: la prima è quella che riguarda una tredicenne stuprata. Ventunesima di vittima di uno stupratore seriale che per 20 stupri di minori è riuscito a fare 8 anni di galera, roba da guinnes dei primati e da premio ignobel per i giudici che lo hanno, diciamo così, condannato.

La seconda è quella che vede un padre adottivo, assassino del figlio, evitare l'ergastolo perché nel codice penale i figli adottivi non hanno lo stesso status che nel codice civile e il delitto non è considerato tra consanguinei. Tralascio il fatto che la madre, viva grazie al sacrificio del figlio, aveva più volte denunciato le violenze del marito.

Come mai in questi casi i giudici non si permettono di fare i precursori dei legislatori, interpretando "contra legem" norme e codici come avviene quando si trovano a trattare con i bambini che vivono con coppie omosessuali? Davvero dobbiamo credere che un giudice non sia in grado di capire quale sia il vero bene di un bambino o di un minore, tanto da non prevedere sconti di pena per chi li uccide o li violenta?

Siamo passati dall'essere in uno stato di diritto con presunzione di innocenza, ad uno stato di desideri da soddisfare con certezza di impunità. Come si sono formati gli attuali giudici? Dove hanno studiato? Come si giustificano? Possono pagare per i propri errori?

Dare risposta a queste domande dovrebbe essere la priorità di un paese che vuole tornare a crescere e a tenere di conto dei propri figli, non della legge Fiano contro il fascismo o di altre amenità demagogico-populiste messe a piano solo per attrarre frange di voti, ma che non servono a niente.

A tale riprova, giungono puntuali le parole di Maria Elena Boschi che, a conclusione del convegno farsa sulla famiglia, dal quale sono stati esclusi tutti gli attori che negli ultimi due anni hanno dominato la scena e le piazze del paese, annuncia una inaspettata quanto mai inopportuna e non necessaria modifica alla legge sulle adozioni. Nel nuovo testo dovrebbero essere previste norme che permetteranno le adozioni agli omosessuali e ai single, in assoluto disprezzo delle norme internazionali che vorrebbero tutelare il diritto del minore ad avere una famiglia come quella che lo ha generato e che ha perduto.

Fortuna vuole che siamo a fine legislatura e spero che questi pazzi al prossimo giro se ne escano di scena o davvero sarà la fine della civiltà come la conosciamo e l'inizio della barbarie che vedrà sempre più spesso il più forte e il più sano sopraffare il più debole ed il più indifeso.

Ford Prefect Written by:

E' l'amico di Arthur, creduto da questi un essere umano, è in realtà un alieno proveniente da Betelgeuse, rimasto intrappolato sulla terra per quindici anni. Lavora come redattore per la casa editrice della Guida galattica per gli autostoppisti.

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