Transfestività

Stati Uniti, svariati anni or sono, le feste di Natale iniziavano ad assumere toni troppo natalizi secondo gli americani, per cui il governo iniziò a promuovere etichette come Happy Holidays invece di Merry Christmasal fine di non urtare il sensibile animo di chi non riesce a capire che, se fai festa il 25 dicembre, è perché il mondo, dal IV secolo, in quel giorno ricorda la nascita di qualcuno noto come Cristo.
Non voglio soffermarmi oltre su questo cavillo, anche perché potrei introdurre anche il meno noto, ma più american way, motto season’s greetings, che significa auguri di buone feste ma che letteralmente tradotto suona come auguri di stagione, decisamente troppo simile a frutta di stagione mali di stagione per apparire come un vero e proprio augurio.
Come ho detto, lasciamo perdere, perché negli Stati Uniti la battaglia si è già da tempo spostata da un livello semantico ad un livello ben più tangibile e pratico. In una scuola del Maryland infatti, dopo che la comunità musulmana ha chiesto di inserire due delle loro festività nel calendario scolastico, il consiglio dell’istituto ha optato per togliere ogni riferimento ad ogni festività, così, tanto per scontentare tutti. Intanto le vacanze (obbligatorie perché i programmi scolastici sono nazionali) cambieranno nome: pausa invernale e vacanze di primavera; cosicché una volta snaturate del loro intrinseco significato, potranno essere spostate, allungate, ridotte o tolte senza nessun rimorso.
Sarebbe stato infatti sospetto, fare le vacanze di Pasqua i primi di febbraio, in concomitanza con la finale del Super Bowl.

Ma non andiamo a cercare l’America, lo sappiamo bene come sono fatti, non a caso quando vogliamo indicare che qualcosa è esagerato e monumentale, ma contemporaneamente di pochissima sostanza, lo etichettiamo come una americanata no?! E allora lasciamoli perdere! Torniamo nella nostra cara vecchia Europa … già, ma anche qui non è che ce la passiamo meglio.

Vediamo un po’: in Belgio già sono allineati ai cowboys, abbiamo due momenti di vacanza durante l’anno scolastico, uno invernale e uno primaverile, quindi via nascita, morte e resurrezione di Gesù.
Inoltre c’è da dire che il Belgio è stato solo il più rapido stato a recepire delle direttive europee che mirano, almeno a parole, all’eliminazione della discriminazione delle altre religioni, ma tutti noi sappiamo bene che l’obiettivo non è l’eliminazione del rischio di contrasto religioso, quanto l’eliminazione di ogni possibile forma di culto e di ogni rappresentazione di esso nella vita delle persone.

Allora forse dobbiamo puntare a ciò che abbiamo in comune e non a ciò che ci divide. Considerando che proprio quello per cui siamo accusati di essere divisivi è ciò che ci identifica, dobbiamo un po’ scendere di livello e cercare feste minori.

Ci sono! la festa della donna! E’ una festa sociale, una festa che ricorda il sacrificio non vano di un gruppo di donne morte rinchiuse, uccise, nell’incendio della Cotton a New York … no scusate volevo dire della Triangle, ma … non erano solo donne quelle morte e non c’erano rivendicazioni sindacali per il trattamento femminile … ok, non sottilizziamo, è comunque stata una tragedia. Cerchiamo di farne una memoria adeguata, l’otto marzo il mondo celebri LA DONNA.
E ci ritroviamo con la sagra della maiala di(s)cinta, della vacca busona e della porca pulita non fu mai grassa. Proprio a imperituro rispettoso ricordo.
E non è solo una moda tutta italiana, non c’è solo l’esagerazione del festeggiamento sfrenato a snaturare la festa della donna, ma c’è anche il diffuso sentire comune che la donna, in realtà, per essere pienamente tale debba diventare un uomo.
La principale differenza tra la donna e l’uomo, infatti, quella che rende la donna, madre tramite la gravidanza viene boicottata e scorporata dalla figura femminile e ci pensa il sito più cliccato al mondo a far passare questo messaggio: google con il suo doodle.

Allora proviamo ad aggrapparci alle feste che hanno come riferimento principale l’innocenza dei bambini, forse lì non è arrivata l’ombra lunga del relativismo né la tolleranza autodistruttiva dei cattolici adulti. Forse le feste dove gli attori sono i più piccoli sono ancora feste festeggiabili.
In realtà la festa della mamma e la festa del papà, le due feste durante le quali i bambini celebrano la loro esistenza sono in serio pericolo.
Come è successo a Roma, in una scuola materna un paio di anni fa, queste due feste sono destinate ad essere abolite e, forse, sostituite da più generiche feste dedicate alla famiglia.
Purtroppo la presenza di bambini che come “genitori” hanno coppie omosessuali è motivo di fervente preoccupazione. E’ necessario compiacere in toto lor signori snaturando feste centenarie che sono sopravvissute a guerre e carestie, a ragazze madri e ragazzi padri, a orde di figli orfani anche di entrambi i genitori.
Ma ora no. Ora l’assenza di una delle due figure sessuate di riferimento diventa inesplicabilmente un grave problema che non può essere presentato al bimbo. Conseguenza di un gesto del genere? Turbamento.
In buona sostanza non è permesso dire che una coppia di omosessuali non abbia le caratteristiche necessarie per essere dei genitori, ma allo stesso tempo, far notare ad un bambino che è stato privato volontariamente o del babbo o della mamma, diventa causa di grave scompenso, tristezza, esclusione, emarginazione.

E per dire tutta questa serie infinita di vergognose fregnacce, offensive persino per l’intelligenza di un sarcoptes scabiei, c’è voluta tutta la scienza di una psicologa docente universitaria, in combutta con la madrina delle famiglie arcobaleno, coadiuvate dalla coppia di lesbiche eccellenti, scrittrici (ma va?!) di storie omosessuali per bambini.
Unico a invocare il buon senso a scapito dell’ideologia, che la mia solidarietà maschile, e stavolta anche maschilista, difende a spada tratta, è stato l’assessore alla famiglia, prontamente ignorato e liquidato come retrogrado, oscurantista e qualcosofobo (tanto una fobia ce l’appioppano sempre).

Che dire, di questo passo non ci resterà che accontentarci della nostra domenica, giorno del Signore. Momento di riposo Divino dopo le fatiche della creazione.
Ma stiamo zitti, celebriamolo in silenzio, che se questa gente scopre che la settimana ha riferimenti biblici è capace di rivoluzionare il calendario.

Intanto io mi preparo, in quanto genitore maschio di sesso coincidente al genere, coniugato con genitrice femmina anch’essa di sesso coincidente al genere, mi preoccuperò di verificare che la festa che mi riguarda venga correttamente calendarizzata. E siccome qui siamo in toscana, fanculo la festa del papà, io voglio la festa del babbo.

Pensiero Profondo Written by:

Pensiero Profondo è un calcolatore gigantesco programmato da una razza di esseri superintelligenti e pandimensionali per trovare "la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto". Dopo sette milioni e mezzo di anni di elaborazioni, Pensiero Profondo fornisce la Risposta alla Domanda fondamentale. La risposta è 42, argomentando come segue: "42", in realtà, è una risposta buona quanto un'altra. Il vero problema è: qual è la Domanda fondamentale? Nessuno, infatti, si è preso la briga di fare al megacomputer la Domanda giusta...

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