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L’umanità di Gesù, intesa nel senso dell’essere vero uomo oltre che vero Dio, è la mossa vincente che solo la Santissima Trinità poteva escogitare per rendere credibile il messaggio di salvezza che più volte, nelle scritture, era stato annunciato. Patti, alleanze e promesse tra le divinità e gli uomini, sono all’ordine del giorno in qualsiasi testo sacro di qualunque religione che si rispetti, ma solo nella religione cattolica il Creatore ha tanto amato il creato da farsi a sua volta creatura, come se avesse voluto sperimentare appieno la bontà di quello che aveva fatto.
Ho detto come se, non sono certo così digiuno di teologia da credere che Dio avesse bisogno di verifiche sperimentali. E’ ovvio che gli unici ad aver bisogno di essere aiutati a comprendere siamo noi ed ecco perché, come ho detto, la mossa è vincente. E’ vincente perché nessuno può comunicare con un essere umano meglio di un altro essere umano.

Negli anni della sua predicazione, Gesù ha nutrito costantemente le anime dei suoi discepoli, raccontando parabole senza risparmiarsi. Nel suo peregrinare tra Giudea, Samaria, Galilea e ogni altra provincia della sua terra, ha dissetato con le sue parole tutti coloro che lo ascoltavano.
In almeno due occasioni in particolare però, si racconta che le sue parole non bastarono a saziare la folla radunatasi intorno a lui, ma ci fu bisogno di un più tangibile, e immediatamente apprezzabile, miracolo di inesauribile distribuzione di beni materiali.

Andando a leggere il racconto degli evangelisti, si viene a conoscenza del fatto che in entrambi i casi, il miracolo non si esaurisce con lo sfamare tutti, ma si estende e produce avanzi in quantità superiore ai beni inizialmente posseduti.
E’ evidente che questa, come ogni azione di Gesù, fino in ogni suo più (apparentemente) insignificante particolare, è essa stessa un insegnamento. Fondamentale è riuscire a percepirne il senso.

Fin troppo facile è il parallelo tra le parole di Verità, cibo per l’anima e il miracolo della moltiplicazione, cibo per il corpo. E’ quasi banale. Però è vera. Ma cosa dire delle ceste avanzate?
Come mai, in entrambi i casi, gli evangelisti sottolineano l’accorto recupero degli avanzi e il fatto che essi furono tradotti via dal popolo?

Allora ho pensato che gli avanzi potessero rappresentare un “regalo”, una “dote” che Gesù ha lasciato in modo che chi ha ascoltato le sue parole e ha toccato con mano il miracolo, facesse subito esperienza di quello che significa ricevere il centuplo su questa terra per poi ricevere la vita eterna.
Da pochi pani e pochi pesci racimolati, dopo il miracolo della distribuzione, sono molte le ceste che vengono trascinate via: centinaia di pani e centinaia di pesci, appunto.

Ecco che il miracolo diventa esso stesso parabola e ci racconta cosa succede se ascoltiamo e mettiamo in pratica gli insegnamenti del Cristo, che salva anche il corpo e, oltre all’eternità, ci concede un’esistenza terrena abbondante di frutti e di beni godibili fin da subito.
Nel momento stesso in cui sei sazio, ecco arrivare l’abbondanza, nel momento in cui comprendi, ecco arrivare l’illuminazione. Nel momento in cui ami, ecco arrivare l’amore.

Si perché come Gesù, anche noi possiamo operare il miracolo della moltiplicazione. Certo non possiamo pensare di infrangere le leggi della fisica a nostro piacimento (ci vuole una particolare e insistente propensione alla santità, tipo Padre Pio), però abbiamo la capacità di amare e quella è un volano incredibile per innescare circoli virtuosi che moltiplicano un gesto d’affetto verso il prossimo in dieci, cento, mille altri gesti amore che si propagano nello spazio e nel tempo.

Tutto l’amore che diamo ce lo vediamo tornare indietro moltiplicato, magari non subito, magari non quando ce lo aspetteremmo, ma torna indietro e se non sono gli uomini che hanno beneficiato dei nostri gesti di affetto, saranno altri, e se non saranno altri sarà Dio stesso a farti svegliare una mattina con qualcosa di inestimabile tra le mani.

Per questo amate il vostro prossimo, amate Dio e lodatelo, ringraziatelo in anticipo per il centuplo che ha intenzione di donarvi e per tutto il tesoro in cielo, che metterete da parte osservando questo semplice unico comandamento.

Pensiero Profondo Written by:

Pensiero Profondo è un calcolatore gigantesco programmato da una razza di esseri superintelligenti e pandimensionali per trovare "la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto". Dopo sette milioni e mezzo di anni di elaborazioni, Pensiero Profondo fornisce la Risposta alla Domanda fondamentale. La risposta è 42, argomentando come segue: "42", in realtà, è una risposta buona quanto un'altra. Il vero problema è: qual è la Domanda fondamentale? Nessuno, infatti, si è preso la briga di fare al megacomputer la Domanda giusta...

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